La Tortionata di Lodi

Alessandro Tacchinardi, discendente da generazioni di pasticceri e pasticcere egli stesso, nel 1885 si recò a registrare a Lodi la ricetta di un dolce inventato nel suo laboratorio, che chiamò “Tortionata”. Il 18 gennaio 1914 su un giornale locale si leggeva: “Lod città del grana incöeu l’è rinomada nun solo per i latti, ma per la Tortionada. E l’è a Tacchinardi che dobbiamo tanto, a lu, al sciur Lisander dei ludesan il vanto ( Lodi, città del grana, oggi e’ rinomata non solo per il latte ma per la Tortionata. Ed e’ al Tacchinardi che dobbiamo tanto, a lui, al signor Alessandro, vanto dei lodigiani)”.

Gradito in città e nelle contrade vicine
Da allora questo tipico dolce, che continua a essere prodotto in esclusiva, ha incontrato il favore del pubblico, non solo nella città natale, ma anche nelle altre contrade circostanti. Che si tratti di una torta è facile capirlo dal nome, ma il resto è una sorpresa. Gli ingredienti sono semplici e genuini: la farina di grano tipo “0”; il burro lodigiano; il pesto di mandorle di Castellana, piccole e dal sapore intenso; la grattugiata di scorza di limone “Gentile”, dall’aroma non troppo pronunciato; lo zucchero semolato e a velo, da cospargere al momento del servizio. L’impasto viene diviso in parti a seconda della grandezza della torta da confezionare e ogni pezzo viene poi battuto a mano nello stampo circolare. Quando la pasta perde la sua appiccicosità, con un colpo di forchetta si delineano i tradizionali solchi sulla faccia superiore della torta. Dopo aver fatto riposare l’impasto per 15-20 minuti, si passa alla cottura a 180 °C con un forno ventilato, mediamente per 30 minuti.
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Al meglio del gusto solo dopo qualche giorno
Una volta cotta, la Tortionata viene tolta dallo stampo, riposta in un vassoio circolare e avvolta in un foglio d’alluminio per una migliore conservazione. A parte, viene fornita una bustina-dosatore di zucchero a velo da cospargere all’ultimo minuto, subito prima del servizio. Il momento migliore per assaggiare la Tortionata non è appena sfornata, ma dopo quattro o cinque giorni, quando, cioè, il sapore degli ingredienti risulta armonico e persistente.

Da servire in tavola con crema di mascarpone
Sebbene la Tortionata si gusti nel modo migliore dopo una leggera maturazione, si conserva per oltre 3 mesi, se si ha l’accortezza di tenerla al riparo dalla luce e dall’aria (non in frigorifero). Per consumarla, non va tagliata con il coltello, ma spezzata con le mani in bocconi più piccoli. Il sapore di questa torta, dolce e aromatico al tempo stesso, si sposa bene con quasi tutti i tipi di bevande, in particolare con i vini liquorosi. Il fatto che si tratti di un dolce brevettato non deve far pensare che sia reperibile solo nella pasticceria del suo inventore. La si può trovare, infatti, in molti ristoranti della zona, proposta come ideale fine pasto anche di pranzi e cene importanti. In qualche locale la servono sormontata da una sostanziosa crema di mascarpone: un connubio perfetto per le nebbiose serate d’inverno, quando è sopportabile anche un eccesso di calorie.
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Conosciuta anche nei Paesi della Mitteleuropa
Grazie all’attenzione da sempre riservata all’immagine e alla diffusione di questa specialità dolciaria, i produttori lodigiani vendono da anni la Tortionata a numerosi clienti sia nelle province limitrofe, sia in altre regioni d’Italia. Da qualche tempo, questa torta è apprezzata pure all’estero e viene spedita con regolarità anche in Svizzera, Germania e in altri Paesi mitteleuropei, dove incontra perfettamente il gusto locale.

Fonte: lacucinaitaliana.it

ingredienti:
• 300 gr di farina 0
• 150 gr di burro
• 150 gr di zucchero semolato
• 150 gr di mandorle tostate pelate
• 1 tuorlo d’uovo
• scorza di limone
• zucchero a velo

usare la tortiera diam. 26 in quanto deve risultare di altezza non superiore ai 2/2.5 cm

Preriscaldare il forno a 120° C.
Tritare grossolanamente le mandorle. Sciogliere il burro e versarlo nella boule contenente la farina, lo zucchero, le mandorle , lo zucchero e il tuorlo d’uovo. unire per ultimo la scorza del limone grattugiata.
Lavorare con le mani per amalgamare il tutto.
L’impasto non sarà assolutamente compatto.
Trasferire il tutto nella tortiera imburrata o ricoperta con carta da forno (meglio).
Compattare con le mani.
Tracciare delle linee di decoro con una forchetta.
Cuocere a 120/130° per circa 1 ora e comunque fino a che la torta non risulti dorata.
Lasciare raffreddare e cospargere di zucchero a velo.

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